Esiste una spiritualità dell’arte in Scientology? Diversi artisti che sono Scientologists rispondono di sì.
di Massimo Introvigne
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Alcuni (ma non tutti) gli artisti di Scientology si sono interessati al discorso esoterico. Prima di incontrare Scientology, Pomm Hepner è stata introdotta all’Antroposofia studiando in una scuola steineriana. Röhrig usa i Tarocchi e lo Zodiaco. Spiega che non crede nel contenuto dell’astrologia o dei tarocchi, perché “sono conseguenze mentre come Scientologist cerco di essere causa”, ma pensa che forniscano un linguaggio ampiamente condiviso e siano “un ottimo strumento per comunicare”. Altri artisti Scientologist si avvicinano alla spiritualità orientale in modo simile. Per esempio, le sculture di vetro di Marlene Rose spesso raffigurano il Buddha. Rose è una delle artiste che ha deciso di vivere a Clearwater, in Florida, vicino a Flag, la principale sede della Chiesa di Scientology. L’area offre un ambiente favorevole per gli artisti che lavorano con il vetro. Nell’aprile del 2017 a St. Petersburg, in Florida, è stato aperto il Museo Imagine dedicato a questa forma di arte, con Marlene Rose presente all’inaugurazione della mostra.
“Eravamo un centinaio di studenti che facevano lo stesso corso [di Scientology]. All’improvviso, la stanza ha assunto caratteristiche più belle. Tutto è diventato magico. Sono diventata più me stessa. La stanza non era cambiata, ma era cambiato il modo in cui io la percepivo”, ha riferito Susana Díaz-Rivera, una pittrice Scientologist messicana. Diversi artisti hanno raccontato come l’esperienza come “statico”, che nel linguaggio di Scientology significa realizzare la propria natura spirituale, cioè come thetan, ha cambiato completamente il modo in cui percepiscono il mondo.


Inoltre, “l’arte consiste nel duplicare ciò che si percepisce. La percezione è comunicazione“, come mi ha detto Yoshikawa Wright. Díaz-Rivera ha lottato per riconquistare ed esprimere questa percezione di sé come thetan. Ha provato sia a dipingere sia a fotografare in diversi luoghi, tra cui Roma e Los Angeles, e a usare gli specchi. “La parte spirituale, diceva, emerge attraverso gli specchi”.
Gli artisti che hanno frequentato i corsi sull’arte dicono che Scientology offre all’artista una serie di suggerimenti, volti a “rimetterli al volante” (Peter Green) della loro vita, smantellando il “mito” dell’artista dal comportamento anormale e affamato. Scientology crea e coltiva anche una comunità di artisti e fa di più che offrire consigli pratici. Interiorizzando la narrazione gnostica del thetan, gli artisti imparano a percepire l’universo fisico in modo diverso. Poi, cercano di condividere questa percezione attraverso la comunicazione, con una varietà di tecniche e stili diversi, invitando il pubblico a valorizzare le loro opere con ulteriori significati.


Sessantadue sculture nel Grande Atrio del nuovo edificio della Chiesa di Scientology di Clearwater, Florida, inaugurato nel 2013, illustrano i concetti fondamentali di Scientology. Il fatto che questi concetti abbiano dovuto essere spiegati agli artisti, e che nessuno di loro fosse uno Scientologist, è significativo. Gli artisti che sono Scientologist normalmente si ispirano a Scientology nel loro lavoro, ma preferiscono non “predicare” o illustrare esplicitamente le sue dottrine. D’altra parte, anche se non realizzato da Scientologist, il complesso di sculture in quell’atrio è parte integrante di un’arte ispirata da Hubbard e Scientology.
Nel 2008, la rivista di Los Angeles “Ange” ha descritto la cerchia dei giovani artisti che sono Scientologist, tra cui la pittrice e romanziera Mercedes Helnwein e la promettente artista astratta Vanessa Prager, come la “prima generazione di Scientologist occasionali”, la cui affiliazione religiosa ha causato meno controversie. Le arti visive sembrano offrire una finestra ideale per discutere la visione del mondo e le molteplici influenze di Scientology, indipendentemente dalle consuete controversie legali o di altro tipo.


Anche se trascurata dalla critica, la teoria estetica sembra essere una parte importante del sistema di Hubbard. Il fondatore di Scientology ha lasciato alla sua religione una serie completa di strumenti teorici sull’arte, le tecniche artistiche e la storia dell’arte. Essi contribuiscono a spiegare perché l’impatto di Scientology sugli artisti visivi è stato significativo e perché gli Scientologist post- Hubbard dedicano ancora una notevole quantità di tempo a diffondere le idee del loro fondatore sulle arti tra gli artisti, qualcosa che va ben oltre il reclutamento di celebrità per scopi di relazioni pubbliche.
In definitiva, Hubbard vedeva la vita di persone di successo come un’opera d’arte: “Vivere è una forma d’arte”. Scrivendo nel 1976, ha iniziato, non senza umorismo, a parlare di un’arte dell’aspetto fisico e del vestire: “Una persona crea da sé la propria immagine. Questa non nasce per caso. Occorre saper lavare le camicie di nylon; le ragazze devono sapere quale sbava e sapere che troppi canditi rovinano la linea, per non parlare del pancreas. (…) Anche una barba e dei pantaloni sformati richiedono una certa arte se si vuole che costituiscano un livello di competenza adeguato a produrre un impatto emotivo”.
Ma ben presto divenne molto serio: “Alcune persone sono di per sé delle opere d’arte perché sono giunte ad avere la padronanza delle piccole tecniche pratiche della vita che hanno dato loro una qualità adeguata a produrre un impatto emotivo, ancor prima che chicchessia venga a sapere il loro nome o quello che fanno”.


Sebbene non l’abbia menzionato esplicitamente, si può seguire Hugh Urban, uno studioso peraltro critico rispetto a Scientology, nel pensare che Hubbard abbia coltivato l’ideale romantico di vivere la sua vita, sia come pensatore e fondatore religioso sia come artista, come l’opera d’arte per eccellenza, e che sia percepito dai suoi seguaci (tra l’altro) come l’incarnazione fisica di ciò che è l’arte.
Hubbard menziona raramente la parola “bellezza” nei suoi scritti consacrati alle arti. Tuttavia, è implicito che la bellezza suprema che Scientology ha da offrire sia la vita illuminata dell’individuo realizzato, dallo stato di clear a quelli superiori di thetan operante, dei quali Hubbard stesso è considerato il modello. Che le buone vite siano le più alte opere d’arte è stato proclamato da diverse religioni, vecchie e nuove. La Chiesa Cattolica ha presentato questa dottrina in un documento del 2006 sulla bellezza del Pontificio Consiglio della Cultura.
Tuttavia, c’è una differenza significativa e cruciale per comprendere la natura di Scientology. La bellezza di una vita santa nel documento vaticano del 2006 non deriva da una tecnica, ma da un rapporto personale con Dio incarnato come Gesù Cristo. La Chiesa Cattolica ha ribadito nel 2018 nella lettera “Placuit Deo” che la sua spiritualità è molto diversa dallo gnosticismo, dove la salvezza (e la bellezza) si ottengono attraverso la conoscenza e le tecniche. Scientology rimane uno gnosticismo moderno, e l’offerta di Hubbard è quella di una tecnologia religiosa che, se applicata correttamente, produce infallibilmente felicità per gli individui e per il mondo, oltre che bellezza e comunicazione efficace attraverso l’arte.


Concludo questa serie con un polittico creato da Berga (Mario Bernier), un artista Scientologist di Québec City, specialista della pittura su cemento, per la Chiesa di Scientology del Québec. Si tratta di opere d’arte realizzate da uno Scientologist per Scientology, che illustrano le principali attività della Chiesa. Tuttavia, quando ho incontrato Berga nel 2022, mi è apparso chiaro che per lui la pittura è appunto un’esperienza spirituale, un modo per esprimersi e comunicare come Scientologist.