Secondo il suo più importante studioso accademico occidentale, il battaglione “non è nazista” ma include alcuni nazisti tra i suoi fondatori e combattenti.
di Massimo Introvigne
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Chi ha sentito parlare di nazisti in Ucraina conosce certamente il nome del Battaglione Azov, che è presentato spesso dalla propaganda russa e filorussa come la dimostrazione decisiva che il governo ucraino promuove il nazismo.
Il Battaglione Azov esiste davvero, e ha una storia interessante. Nei nostri articoli precedenti, abbiamo incontrato un’organizzazione chiamata SNPU, il Partito Social-Nazionale dell’Ucraina, che ha usato alcuni simboli nazisti, ed è stato riorganizzato nel 2004 come un “rispettabile” partito di destra, Svoboda, che ha promesso di eliminare i collegamenti nazisti. Come parte di questa “pulizia”, Svoboda ha sciolto i Patrioti dell’Ucraina, l’ala paramilitare del SNPU.
Abbiamo anche incontrato Andriy Bilets’kyy, un giovane leader dei Patrioti dell’Ucraina che non apprezzava le riforme del 2004 e ha continuato i Patrioti come organizzazione indipendente da Svoboda. Nel 2008, con altri piccoli gruppi, i Patrioti hanno organizzato un gruppo ombrello chiamato Assemblea Nazionale Sociale (SNA).


Come ha notato il principale studioso accademico del Battaglione Azov, Andreas Umland, le attività di Bilets’kyy e dei Patrioti prima del 2014 sono poco studiate e controverse. Vyacheslav Likhachev, un noto investigatore dell’antisemitismo post-sovietico, nel 2014 ha messo insieme dichiarazioni di Bilets’kyy che risalgono a questi anni ed esprimono una posizione razzista che invita ad azioni violente contro gli immigrati e altri “nemici della razza bianca”. Bilets’kyy nel 2015 ha sostenuto che le dichiarazioni sono false e sono state fabbricate dalla propaganda russa. Umland tende a credere che la maggior parte delle dichiarazioni siano vere, e che nel 2015 Bilets’kyy stesse cercando di “nascondere la sua biografia politica pre-Euromaidan”.
Anche nel decennio che ha portato all’Euromaidan, Bilets’kyy è stato coinvolto in azioni violente contro oppositori e immigrati, nelle quali ha collaborato con Bratsvo (Fratellanza), un gruppo di estrema destra cristiana che nel 2004 non aveva sostenuto la Rivoluzione arancione e aveva pubblicamente espresso la sua simpatia per Putin.


Il fondatore di Bratsvo, Dmytro Korshyns’kyy, oltre ad essere stato (prima del 2014) un frequente partecipante ai raduni eurasiatisti di Aleksandr Dugin in Russia, proveniva dall’Assemblea Nazionale Ucraina (UNA), un gruppo di cui abbiamo parlato nei nostri precedenti articoli, così come Ihor Mosiychuk, un altro amico di Bilets’kyy. Mosiychuk aveva la sua piccola fazione di destra, ed era stato arrestato come parte dei cosiddetti “terroristi di Vasylkiv”, un gruppo che aveva cospirato per far saltare in aria una statua di Lenin nella città ucraina di Boryspil.


Per accuse probabilmente in parte reali e in parte inventate, Bilets’kyy era finito anche lui in prigione, ma era stato rilasciato insieme ad altri “prigionieri politici”, tra cui Mosiychuk, durante l’Euromaidan, sulla base di una legge introdotta dal politico populista Oleh Liashko, un ex giornalista il cui Partito Radicale è nazionalista ma non particolarmente di destra, anzi sostiene posizioni economiche normalmente considerate di sinistra. Nella primavera del 2014, Bilets’kyy e una trentina di altri prigionieri di estrema destra liberati hanno iniziato a riunirsi nell’edificio del vecchio hotel Kozats’kiy a Kiev, e hanno anche aperto una “filiale” a Kharkiv.
A marzo, la filiale è stata assalita dai separatisti, e il 14 marzo gli uomini di Bilets’kyy hanno ucciso due separatisti a Kharkiv. Sono state le prime vittime filorusse dei nazionalisti di destra, e come scrive Likhachev, sono state usate dalla propaganda russa come “l’unica base vagamente reale per creare l’immagine di una minaccia da parte dei nuovi ‘sicari di Bandera’”.
La polizia di Kharkiv, d’altra parte, non aveva una visione negativa del gruppo di Bilets’kyy. Nell’aprile 2014, lo ringraziava per la sua assistenza nel pattugliamento della città e nella repressione delle attività filorusse e separatiste. Poiché la Russia aveva infiltrato nel territorio ucraino soldati mascherati in uniformi verdi senza contrassegni che erano chiamati “piccoli uomini verdi”, i Patrioti di Bilets’kyy si facevano chiamare “piccoli uomini neri”. Usavano anche il nome di “Settore Destro dell’Est”.


Nel maggio 2014, circa ottanta attivisti del gruppo collegato a Bilets’kyy che si riuniva presso l’Hotel Kozats’kiy di Kiev sono andati a Berdiansk, una città portuale sul Mar d’Azov, per allenarsi in un poligono di tiro locale. Questo episodio è legato alla data ufficiale di fondazione del Battaglione Azov, il 5 maggio 2014, anche se in realtà potrebbe essere stato fondato qualche settimana prima. La spina dorsale del Battaglione era costituita dai Patrioti di Bilets’kyy, ma c’erano anche membri di Bratsvo e del gruppo di Mosiychuk, e Azov aveva la benedizione e il sostegno economico di Liashko, il quale credeva che essere collegato a volontari antirussi avrebbe pagato un dividendo elettorale.
Anche prima della data di fondazione ufficiale del 5 maggio, il Battaglione Azov aveva cominciato a marciare verso la città di Mariupol, dove i separatisti filorussi avevano preso diversi edifici governativi. Li espulse dopo una sanguinosa battaglia, che rese “Battaglione Azov” un nome familiare in Ucraina.
La maggior parte degli ucraini erano grati al Battaglione per le sue gesta a Mariupol, e sorvolavano sulle origini di estrema destra dei fondatori. Queste origini hanno peraltro lasciato una traccia visiva, poiché il Battaglione Azov ha adottato come simbolo il logo del vecchio partito SNPU, che era stato usato anche dai Patrioti dell’Ucraina e dallo SNA. Esso presenta una lettera I parzialmente coperta da una lettera N, il cui significato dichiarato è “Idea di una nazione”. Il logo non è identico, ma è una sorta di immagine speculare, del Wolfsangel (uncino del lupo), un vecchio simbolo tedesco che esisteva prima del nazismo, ma è stato adottato sia da alcune divisioni delle SS sia da successivi movimenti neonazisti in tutta Europa.


Il simbolo evidenziava anche una differenza significativa tra il Battaglione Azov, o una parte dei suoi primi membri, e il vecchio nazionalismo ucraino associato al nome di Bandera. Mentre Bandera e i suoi seguaci, molti dei quali cattolici dell’Ucraina occidentale, si presentavano come difensori del cristianesimo, alcuni dei primi membri di Azov erano neopagani e sognavano di ripristinare una religione ucraina precristiana, in parallelo con idee diffuse tra estremisti di destra in altri paesi.
I numeri originali del Battaglione Azov non devono essere esagerati. Nell’estate del 2014, aveva tra i 400 e i 450 membri. È stato per il suo coraggio a Mariupol che è stato incorporato dal governo nella Guardia Nazionale e i suoi membri sono cresciuti a 800, e più tardi forse a 2.500. I suoi leader hanno cercato di capitalizzare la fama acquisita in battaglia, e nel 2014 sia Bilets’kyy, come candidato indipendente, sia Mosiychuk, nella lista del Partito Radicale di Liashko, sono stati eletti in Parlamento.


C’è stato anche un tentativo di convertire il popolare nome del Battaglione Azov in un marchio politico creando il partito Corpo Nazionale, che ha raccolto circa 20.000 membri e simpatizzanti in tutta l’Ucraina e ha creato o sponsorizzato vari gruppi di difesa civile, tra cui uno chiamato Centuria, che attacca politici e organizzazioni filorusse. Il successo è stato, tuttavia, limitato. Nelle elezioni del 2019, i partiti ucraini di destra, tra cui il Corpo Nazionale e Svoboda, hanno formato una lista unificata nella speranza di superare la barriera del 5% per entrare in Parlamento, ma hanno raccolto solo il 2,15% dei voti.
Il Battaglione Azov oggi fa parte dell’esercito ucraino come reggimento. Questo fatto è usato dalla propaganda russa per sostenere che dei “nazisti” combattono per l’Ucraina, un’affermazione acriticamente accettata da molti media occidentali. Sia prima sia dopo l’inizio della guerra del 2022 Umland, che è il più importante studioso che ha studiato il Battaglione Azov, è stato intervistato da diversi media. Insiste che il Battaglione Azov (ora Reggimento Azov) “non è nazista”, mentre “alcuni dei suoi fondatori e membri lo sono”.


Umland ha spiegato più volte che, da un lato, Bilets’kyy e altri il cui ruolo è stato cruciale nella fondazione del Battaglione Azov hanno avuto una “preistoria” in ambienti razzisti e neonazisti. Tuttavia, non rivendicano questa eredità ma cercano di nasconderla. Umland ha scritto che Bilets’kyy e altri “sono emersi come politici nazionali nonostante piuttosto che a causa delle loro vecchie opinioni e azioni ultranazionaliste”. Certamente, il logo del Battaglione Azov, ancora usato nel Reggimento Azov, è una reminiscenza del loro passato estremista, ma non è percepito come tale dalla maggior parte degli ucraini.
Le stesse considerazioni, sostengono Umland e altri studiosi, valgono per coloro che si sono arruolati nel Battaglione Azov dopo gli eventi originari del 2014. Nella maggior parte, nei termini di Umland, sono “patrioti militanti” piuttosto che “estremisti di destra”. Molti ucraini oggi percepiscono l’Azov solo come un reggimento d’élite, e non conoscerebbero neppure le sue origini se non fosse per la propaganda russa. È vero, ci sono nazisti all’interno del Battaglione (oggi Regimento) Azov, anche tra i combattenti stranieri che sono venuti ad arruolarsi dall’estero. Sono una minoranza ma, come ha dichiarato Umland, sono gli unici a essere intervistati da certi corrispondenti stranieri, che li presentano erroneamente come “tipici” soldati del reggimento.