Una falsa teoria russa sostiene che la rivoluzione del 2014 è stata organizzata dagli Stati Uniti attraverso il vicesegretario di Stato Victoria Nuland.
di Massimo Introvigne
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Nel precedente articolo di questa serie, abbiamo visto come, il giorno dopo che il presidente filorusso Viktor Yanukovych aveva lasciato Kiev come conseguenza delle proteste di Euromaidan, il 22 febbraio 2014 il Parlamento ucraino ha votato per rimuoverlo dalla sua carica.
Il Parlamento ha deciso di non seguire la formale, e lunga, procedura di impeachment. Mentre Putin ha definito questa decisione “incostituzionale” e un “colpo di stato”, il Parlamento si è basato su pareri legali che affermavano che la situazione era diversa dall’impeachment di un presidente in carica. Quello di Yanukovych era stato in sostanza un auto-impeachment nel momento in cui aveva abbandonato Kiev e il suo ufficio, creando anche una situazione di urgenza.
La Costituzione ucraina permetteva al Parlamento di indire nuove elezioni presidenziali in caso di necessità, e il fatto che il presidente avesse abbandonato le sue funzioni aveva creato questa necessità. Sia gli esperti occidentali sia quelli ucraini hanno espresso opinioni diverse sulla natura del voto del 22 febbraio, riconoscendo allo stesso tempo che la situazione di un presidente in carica che fugge dal suo Paese non aveva precedenti.
Mentre le questioni costituzionali possono continuare ad essere discusse, è chiaro che quella che è emersa il 22 febbraio era la posizione di una grande maggioranza del Parlamento, a sua volta sostenuto da una grande maggioranza dei cittadini ucraini. Il Parlamento ha organizzato rapidamente nuove elezioni presidenziali, che sono state certificate come eque dagli osservatori internazionali, e hanno portato alla presidenza dell’uomo d’affari Petro Poroshenko, il quale è rimasto al potere fino al 2019, quando non è riuscito a farsi rieleggere ed è stato sconfitto dall’attuale presidente ucraino, Volodymyr Zelenskyy.

È un po’ strano che la Russia e i suoi sostenitori all’estero, che raramente sono esperti di diritto costituzionale ucraino, continuino ancora oggi a discutere se l’interpretazione dei consulenti legali del Parlamento di alcune disposizioni della Costituzione ucraina fosse corretta. Molti studiosi credono che lo fosse. Ma anche se non lo fosse, Euromaidan era una rivoluzione, e le rivoluzioni sono raramente giudicate sulla base del loro rispetto delle disposizioni giuridiche dell’ordine precedente. Le rivoluzioni creano un nuovo ordine giuridico: il loro. Il mondo è pieno di Stati nati da rivoluzioni. I nuovi governi post-rivoluzionari sono normalmente riconosciuti dalla comunità internazionale sulla base di diversi criteri, tra cui il sostegno popolare alla rivoluzione, che in Ucraina è stato evidente sia durante la massiccia partecipazione alle proteste di Euromaidan sia nelle successive elezioni del 2014.
La Russia ha considerato la rimozione di Yanukovych non valida e ha reagito immediatamente, il 22 febbraio, invadendo la Crimea, dove i manifestanti filorussi erano scesi in piazza, e si erano scontrati con manifestanti antirussi. Le proteste sostenute dalla Russia in una parte della regione del Donbass hanno portato in aprile alla proclamazione delle repubbliche popolari pseudo-indipendenti di Donetsk e Lugansk, che hanno preso il controllo di una parte della regione grazie all’aiuto di truppe russe sia “non ufficiali” sia regolari, iniziando la cosiddetta “guerra a bassa intensità”, che è diventata ad alta intensità nel 2022.

C’è stato un coinvolgimento straniero negli eventi del 2014? “Eventi”, qui, è plurale, perché la “primavera russa” in Crimea e Donbass è stata parallela all’Euromaidan a Kiev e nell’Ucraina centrale e occidentale. Non c’è dubbio che la “primavera russa”, cui ha cercato di resistere una parte della popolazione locale che è stata messa a tacere e picchiata, non sarebbe mai potuta avvenire nella forma in cui è avvenuta senza il continuo e sostanziale sostegno russo.
Ma che dire di Euromaidan? Personalità europee e americane sono andate a Kiev per sostenere la protesta. Tra loro c’erano i senatori americani John McCain (1936-2018), un repubblicano, cioè in quel momento un esponente dell’opposizione (il democratico Barack Obama era presidente), e Chris Murphy, un democratico. McCain ha arringato la folla in piazza Maidan, esprimendo la sua simpatia per la protesta e chiedendo una “transizione pacifica”. Anche se Murphy lo ha accompagnato, dando al viaggio un sapore bipartisan, McCain era un critico acceso del presidente Obama e della sua amministrazione, e il suo discorso non è stato certamente fatto a nome del governo degli Stati Uniti. I leader dei partiti dell’opposizione ucraina hanno viaggiato all’estero durante Euromaidan. Hanno incontrato i leader politici europei e anche il segretario di Stato americano John Kerry, a Monaco di Baviera il 1° febbraio 2014.

La Russia ha mostrato una certa abilità nel 2014 nell’intercettare e registrare telefonate e farle caricare su YouTube o pubblicare dai suoi media di propaganda. Proprio come si è creato uno “scandalo dei cecchini” intorno alla telefonata del ministro degli Esteri estone Paet di cui abbiamo parlato nel precedente articolo di questa serie, la “pistola fumante” offerta per la teoria che gli Stati Uniti avrebbero “ammesso” di aver organizzato un colpo di stato nel 2014 contro Yanukovych è stata una telefonata registrata e caricata su YouTube all’inizio di febbraio 2014. In quella telefonata, il segretario di Stato aggiunto americano (e attuale sottosegretario di Stato per gli affari politici nell’amministrazione Biden) Victoria Nuland, che ha anche accompagnato Kerry al suo incontro di Monaco con i leader dell’opposizione ucraina, stava parlando con l’ambasciatore americano in Ucraina Geoffrey Pyatt. La trascrizione della porzione di telefonata caricata su YouTube è stata pubblicata dalla BBC.
La conversazione ha fatto notizia soprattutto per il linguaggio grossolano di Nuland, che ha usato una parolaccia per descrivere quella che considerava l’inazione dell’Unione Europea. Nuland esaminava anche diverse personalità dell’opposizione ucraina, esprimendo la sua preferenza per Arseniy Yatsenyuk, che sarebbe diventato primo ministro il 27 febbraio, rispetto ad altre figure, e la possibilità di mobilitare l’allora vicepresidente Joe Biden in suo favore. Nella conversazione, Nuland affermava di preferire Yatsenyuk perché era un economista competente piuttosto che perché fosse più filoamericano di altri leader. Si può dedurre dalla conversazione che Nuland aveva una bassa opinione della diplomazia dell’Unione Europea, e che gli Stati Uniti seguivano la crisi ucraina con grande interesse. Ma la conversazione non dimostra che gli Stati Uniti hanno organizzato Euromaidan.
Quando hanno capito che la conversazione Nuland-Pyatt non era la prova che cercavano, gli agit-prop russi hanno citato un discorso che Nuland ha tenuto alla US-Ukraine Foundation a Washington DC il 13 dicembre 2013, dove ha affermato: “Dall’indipendenza dell’Ucraina nel 1991, gli Stati Uniti hanno sostenuto gli ucraini mentre questi hanno costruito competenze e istituzioni democratiche, mentre hanno promosso la partecipazione civica e il buon governo, tutte condizioni indispensabili perché l’Ucraina possa raggiungere le sue aspirazioni europee. Abbiamo investito oltre cinque miliardi di dollari per assistere l’Ucraina in questi e altri obiettivi che garantiranno un’Ucraina sicura, prospera e democratica”.

Nella propaganda russa, questa è diventata la teoria che gli Stati Uniti hanno investito cinque miliardi di dollari per creare Euromaidan. Ci si chiede perché Nuland, se davvero fosse la mente diabolica dietro Euromaidan, abbia confessato in pubblico l’investimento di cinque miliardi di dollari in un discorso che è stato pubblicato nei siti ufficiali del governo degli Stati Uniti pochi giorni dopo essere stato tenuto.
Dopo che Yanukovych è fuggito in Russia, un meme propagandato dai sostenitori della Russia è diventato virale su Facebook e ha sostenuto che “il presidente Barak Obama ha speso cinque miliardi di dollari per pagare gli ucraini e indurli a ribellarsi e smantellare il loro governo democraticamente eletto”. Come prova, è stato citato il discorso di Nuland alla US-Ukraine Foundation, e l’affermazione continua a essere ripetuta ancora oggi.
I pochi giornalisti che si sono preoccupati di indagare hanno determinato che la cifra di cinque miliardi di dollari era effettivamente accurata, ma rappresentava il totale delle spese degli Stati Uniti per sostenere l’Ucraina nei vent’anni tra il 1991 e il 2011. Gli Stati Uniti hanno speso somme simili per sostenere altri Stati dell’Europa orientale dove non ci sono state rivoluzioni, colorate o meno. Questo denaro non è andato a sostenere milizie o studenti che protestavano. Per esempio, 1,1 miliardi di dollari erano destinati a promuovere start-up e a favorire la crescita economica. 40 milioni di dollari hanno finanziato programmi contro l’AIDS e per la salute riproduttiva (ma anche una campagna contro la malaria), che cristiani conservatori ucraini hanno criticato perché includevano il sostegno all’aborto, ma che certamente non c’entravano con Euromaidan. Una somma non rivelata per ragioni di sicurezza nazionale ha sostenuto la riorganizzazione dell’esercito e della polizia ucraina, che all’inizio di Euromaidan si sono ampiamente schierati con Yanukovych. E così via. Ovviamente, la famosa cifra di cinque miliardi di dollari di Nuland si riferiva a un diverso periodo di tempo e a diversi progetti, e non aveva nulla a che fare con Euromaidan.
Gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno simpatizzato con le proteste? Certamente: dopo tutto i manifestanti sventolavano bandiere dell’Unione Europea e proclamavano la loro fede in un’Ucraina che voleva guardare verso ovest e sottolineava la sua identità europea e occidentale. Gli Stati Uniti hanno organizzato e diretto Euromaidan? Sul punto c’è molta propaganda russa, ma nessuna prova. Euromaidan è stato un colpo di stato? No, né legalmente né politicamente. È stata la rimozione con un voto del Parlamento di un presidente che aveva rinnegato il suo programma elettorale per motivi oscuri, aveva ordinato alla polizia di reprimere senza pietà quella che inizialmente era una protesta pacifica, e infine aveva lasciato il Paese. Yanukovych è stato rimosso da una larga maggioranza del Parlamento, compresi membri del suo stesso partito, e il Parlamento ha poi organizzato nuove elezioni democratiche il più presto possibile – non il comportamento tipico dei golpisti.
D’altra parte, quella che è stata sicuramente organizzata e diretta dall’estero è stata la “primavera russa” in Crimea e Donbass, seguita dall’invasione militare russa. I russi sono arrivati a credere alla loro stessa propaganda sulle rivoluzioni colorate dirette dall’estero – e se ne sono fatti una loro. Sì, l’Occidente ha sostenuto Euromaidan e gli oppositori di Yanukovych, così come la Russia ha sostenuto il campo pro-Yanukovych. Ma non è stato l’Occidente a creare quella che è stata una rivoluzione popolare contro un governo che la maggior parte degli ucraini considerava moralmente fallito.