Le autorità di immigrazione spesso fraintendono l’atteggiamento dei rifugiati della CDO nei confronti della persona che venerano come Dio Onnipotente e della famiglia.
di Massimo Introvigne, James T. Richardson e Rosita Šorytė
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Non solo le vecchie Country of Origin Information (COI), che aggiungevano fantasiosi nomi alternativi e dettagli biografici tratti da fonti di propaganda cinese e dai media occidentali che vi facevano riferimento, ma anche fonti più recenti e affidabili riportano che il nome civile della persona che la CDO venera come Dio Onnipotente è Yang Xiangbin. In realtà, la CDO si rifiuta di confermare i dettagli forniti da fonti esterne. I suoi membri, per una ragione teologica di rispetto, non menzionano mai il nome civile della persona che venerano come Dio Onnipotente. Molti di loro potrebbero non aver mai sentito il nome Yang Xiangbin.
Inoltre, i membri della CDO si riferiscono costantemente a Dio Onnipotente chiamandolo “Lui” piuttosto che “Lei”, sebbene credano che negli ultimi giorni Dio si sia incarnato in una donna. La principale scrittura sacra della CDO, “Il Verbo appare nella carne” (p. 899), afferma: “A quel tempo, quando Gesù venne, era un maschio, ma, quando Dio è venuto questa volta, è una femmina”. Sanno perfettamente che, secondo la loro teologia, nel nostro tempo Dio si è incarnato come donna. Tuttavia, usano “Lui” per ragioni teologiche, poiché ritengono che il fatto che Dio Onnipotente sia la stessa persona che è venuta una volta come Geova e poi come Gesù Cristo sia più importante del genere dell’incarnazione fisica contemporanea di Dio.
Non sorprende che, soprattutto nei casi più vecchi, questo abbia creato ogni sorta di confusione quando le autorità hanno intervistato i richiedenti asilo. Il fatto che si riferissero al loro Dio onnipotente, che sia loro sia le autorità di immigrazione sapevano essere una persona di sesso femminile, come “Lui” era considerato una contraddizione. Inoltre, diverse decisioni hanno interpretato il fatto che i richiedenti non fossero in grado o non volessero menzionare il nome civile di Dio Onnipotente che le autorità che li intervistavano avevano trovato nelle COI come una prova che i rifugiati non erano veri membri della CDO, in quanto non conoscevano dati essenziali della loro fede.
Anche se raramente, queste obiezioni sopravvivono ancora oggi, sebbene le COI più recenti abbiano chiarito la questione. In realtà, riteniamo che l’argomento debba essere ribaltato. Come due di noi (Introvigne e Šorytė) hanno spiegato a funzionari dell’immigrazione durante seminari organizzati per far loro conoscere la CDO in Italia, Corea del Sud e Spagna, un richiedente asilo che menzionasse “Yang Xiangbin” come nome civile della persona adorata come Dio Onnipotente, o si riferisse a Dio Onnipotente come “Lei” piuttosto che “Lui”, dimostrerebbe di non essere un vero membro delle CDO. Per ragioni teologiche legate al rispetto per Dio Onnipotente, i veri membri della CDO non menzionerebbero mai il nome civile di Dio Onnipotente né si riferirebbero a Dio Onnipotente come “Lei” – anche se, interrogati, confermerebbero che nella persona di Gesù Dio è venuto come maschio, ma questa volta “Lui” è venuto come femmina, e magari aggiungeranno che questo è conveniente per dimostrare che la salvezza di Dio si estende sia agli uomini sia alle donne.

Più in generale, sono spesso i falsi rifugiati a leggere le COI e i media e a dire alle autorità quello che credono vogliano sentire coloro che hanno il potere di decidere sulle domande di asilo. Quella che in alcune decisioni è stata considerata come “contraddizione” è al contrario una forte prova che i richiedenti appartengono davvero alla CDO.
Un’altra falsa informazione persistente sulla CDO è che la Chiesa è “contro la famiglia” e che, quando aderiscono alla CDO, ai membri è chiesto di rompere ogni rapporto con i genitori, i figli e gli altri parenti. Queste informazioni sono state diffuse dalla propaganda cinese ai media occidentali che si sono occupati della CDO all’indomani dell’omicidio nel McDonald’s e sono confluite in alcune COI.
Queste false informazioni hanno generato un grave problema in molti casi di rifugiati. Ai rifugiati è spesso chiesto quando e come si sono convertiti alla CDO, una domanda che complica i colloqui, poiché la conversione è una questione delicata e raccontare un’esperienza così personale attraverso un traduttore non è facile. Alcune autorità ritengono di poter giudicare narrazioni molto intime, soprattutto in decine, se non centinaia, di casi in cui i rifugiati hanno dichiarato di essere stati convertiti dai genitori o da un altro parente.
In molti casi, questo ha portato a una valutazione immediata di non credibilità, basata sul fatto che alcune COI sostengono che la CDO è “contro la famiglia”. In queste COI, si presume che chi si converte alla CDO rompa tutti i rapporti con i propri parenti, con la conseguenza che non può neppure convertirli.

In realtà, uno degli autori ha condotto un’indagine, fondata su interviste, tra i rifugiati della CDO in diversi Paesi, pubblicandone i risultati su una rivista accademica americana. Lo studio ha concluso che, almeno tra coloro che fuggono all’estero e possono essere intervistati lì, la maggior parte dei membri della CDO è stata convertita da un membro della famiglia e poi ha iniziato la propria attività di proselitismo tra i parenti. Questo è coerente con il modo in cui avviene la conversione alla maggior parte dei nuovi movimenti religiosi, sebbene sia in contrasto con gli stereotipi che accusano le “sette” di convertire i loro membri attraverso tecniche sinistre e misteriose come il “lavaggio del cervello”.
Lo studio ha anche esaminato la teologia della CDO sulla famiglia, concludendo che, pur apprezzando la scelta di coloro che non si sposano di diventare missionari a tempo pieno, come avviene in altre religioni, la CDO insegna una visione tradizionale cristiana e conservatrice della famiglia.
Il Tribunale di Perugia nel 2018 ha annullato una serie di decisioni amministrative che negavano l’asilo a richiedenti che dichiaravano di essere stati convertiti da parenti, citando la ricerca di Introvigne.
Anche alcune COI più recenti fanno riferimento a questa ricerca, pure se di tanto in tanto si sente ancora dire che la CDO è “contro la famiglia” e che non si può credere alle testimonianze di conversioni attraverso i parenti. Questo argomento è falso.

Massimo Introvigne (born June 14, 1955 in Rome) is an Italian sociologist of religions. He is the founder and managing director of the Center for Studies on New Religions (CESNUR), an international network of scholars who study new religious movements. Introvigne is the author of some 70 books and more than 100 articles in the field of sociology of religion. He was the main author of the Enciclopedia delle religioni in Italia (Encyclopedia of Religions in Italy). He is a member of the editorial board for the Interdisciplinary Journal of Research on Religion and of the executive board of University of California Press’ Nova Religio. From January 5 to December 31, 2011, he has served as the “Representative on combating racism, xenophobia and discrimination, with a special focus on discrimination against Christians and members of other religions” of the Organization for Security and Co-operation in Europe (OSCE). From 2012 to 2015 he served as chairperson of the Observatory of Religious Liberty, instituted by the Italian Ministry of Foreign Affairs in order to monitor problems of religious liberty on a worldwide scale.


