Un sito web cinese raccoglie e pubblica fotografie di richiedenti asilo della CDO in Paesi democratici. La Cina può facilmente identificarli con il suo software di riconoscimento facciale.
di Massimo Introvigne

Qualche mese fa, “Bitter Winter” ha denunciato lo scandalo del sito cinese Da Ai Wang, che ha pubblicato liste di richiedenti asilo in Italia (ma anche negli Stati Uniti e in Corea del Sud) della Chiesa di Dio Onnipotente (CDO), il nuovo movimento religioso cristiano più perseguitato in Cina. Da Ai Wang è un sito web probabilmente collegato ai servizi segreti cinesi e può avere ottenuto le liste dei richiedenti asilo solo illegalmente. La storia è stata ripresa anche da media italiani non specializzati.
Come pure riferito da “Bitter Winter”, il 13 gennaio 2025 la Sezione di Perugia della Commissione Territoriale Italiana per il Riconoscimento dello Status di Rifugiato ha emesso una decisione nei confronti di L.J. ,una fedele della CDO proveniente dalla provincia dell’Henan. Questa decisione è degna di nota perché la richiesta iniziale di asilo di L.J. era stata respinta fino alla Corte di Cassazione, in quanto i giudici non erano convinti che fosse una fedele della CDO in Cina, pur riconoscendo la possibilità di una sua conversione alla CDO dopo l’arrivo in Italia. Di conseguenza, L.J. ha presentato una seconda richiesta di asilo dopo che la prima era stata respinta, nonostante la decisione negativa della Corte di Cassazione che la poneva in una situazione giuridica obiettivamente difficile.
L.J. ha presentato nuove prove, dimostrando che il suo nome compariva nella lista Da Ai Wang. La commissione ha utilizzato schermate del sito Da Ai Wang e articoli di “Bitter Winter” e di altri media per evidenziare il rischio che correva. Informazioni sui Paesi d’origine (COI) affidabili hanno confermato che i membri della CDO che rientrano in patria rischiano in genere il carcere o peggio in Cina. Il Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura, in una decisione storica emessa il 27 luglio 2021 contro la Svizzera, ha stabilito che se persone note come fedeli della CDO sono deportate in Cina dai Paesi in cui hanno chiesto asilo, sono “a rischio di tortura o di altri trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti”. Di conseguenza, a L.J. è stato concesso l’asilo in Italia.
La decisione di Perugia ha anche rilevato che L.J. aveva partecipato a iniziative pubbliche sui diritti umani in Italia ed era apparsa in video della CDO, e ha osservato che anche questo la esponeva a rischi nel caso in cui fosse tornata in Cina, dato che l’intelligence cinese all’estero è nota per monitorare tali eventi e video, come confermato da decisioni giudiziarie in diversi Paesi. In Germania, ad esempio, una sentenza del Tribunale amministrativo di Friburgo del 12 settembre 2019 che concede l’asilo a una rifugiata della CDO, afferma che, secondo l’agenzia nazionale di intelligence tedesca, gli agenti cinesi in Europa “spiano e combattono i movimenti che, secondo il Partito Comunista Cinese, sfidano il suo monopolio del potere… In questa attività, questi agenti ora non si limitano più a raccogliere informazioni all’estero, ma fanno anche pressione attiva, sistematica e aggressiva sui rifugiati dissidenti, li intimidiscono e li minacciano, anche filmandoli a distanza ravvicinata e senza nemmeno nascondersi”.

Per quanto riguarda i membri della CDO che appaiono in video o immagini pubblicate sui siti web o sui social media della CDO, i giudici di Friburgo hanno commentato che “i siti Internet delle religioni proibite sono sempre più monitorati dalle autorità di sicurezza cinesi. Poiché il servizio di sicurezza cinese ha i mezzi tecnici per identificare le persone non nominate nei video utilizzando un software di riconoscimento facciale […]. il tribunale è anche convinto che il richiedente [un rifugiato della CDO in Germania] sia stato ora identificato dalle autorità di sicurezza cinesi e sia percepito come una minaccia per lo Stato cinese”.
Da Ai Wang pubblica i nomi dei richiedenti asilo della CDO nei Paesi democratici allo scopo di intimidire loro e le loro famiglie in Cina. Ora, il Partito Comunista Cinese ha lanciato un’iniziativa leggermente diversa, ma ugualmente pericolosa, attraverso un altro sito web chiamato “Alleanza anti-Dio Onnipotente; il più grande sito web cinese anti-Dio Onnipotente”.
Il sito raccoglie immagini dei rifugiati della CDO nei Paesi democratici, in alcuni casi con i loro nomi ma in molti casi senza nomi. Queste immagini sono tratte da video della CDO, dai social media e probabilmente anche da attività di sorveglianza illegali. Alcune sembrano essere fotografie formato tessera che i rifugiati allegano di solito alle richieste di asilo. Quando i nomi sono identificati, sono pubblicati anche “appelli” dei parenti in Cina dei rifugiati che vivono all’estero, che chiedono loro di tornare in Cina. Naturalmente non è possibile sapere se questi appelli siano autentici, e in ogni caso è noto che i parenti cinesi dei dissidenti che chiedono asilo all’estero sono sottoposti a ogni forma di pressione e ricatto.

Mentre il sito chiede ai parenti in Cina di fornire i nomi dei rifugiati fotografati (si veda ad esempio un post del 26 febbraio 2025, “Le ultime foto che smascherano i credenti in ‘Dio Onnipotente’ all’estero”), uno sguardo all’intero sito chiarisce la natura dell’operazione. Da un lato, l’obiettivo è quello di fare pressione sui parenti dei membri della CDO in Cina: “Sappiamo che un vostro parente sta richiedendo asilo all’estero”, qualcosa che porta abitualmente a molestie e punizioni nei confronti delle famiglie. Dall’altro lato, fa sapere ai rifugiati che “sappiamo dove siete e vi sorvegliamo”.
Le autorità cinesi non hanno bisogno che i parenti contattino il sito web per identificare i rifugiati. La Cina dispone del software di riconoscimento facciale più sofisticato al mondo e può identificare tutti i suoi cittadini. Questo non solo è confermato dalla decisione del tribunale di Friburgo citata sopra, ma anche da COI pubblicate dal Ministero dell’Interno italiano nel 2020. Questo documento italiano è interamente dedicato al riconoscimento facciale dei membri della CDO e conferma che gli agenti cinesi si infiltrano negli eventi pubblici della CDO e monitorano i siti web in cui compaiono foto di rifugiati della Chiesa. L’identità delle persone fotografate è poi accertata attraverso un software di riconoscimento facciale.
Si deve concludere che i rifugiati le cui foto appaiono sul sito web “Alleanza anti-Dio Onnipotente”, che è anch’esso un probabile prodotto dei servizi di sicurezza cinesi, anche se il nome del richiedente asilo non è menzionato, dovrebbero essere considerati come conosciuti dalle autorità cinesi come membri della CDO attraverso il software di riconoscimento facciale. Se saranno deportati in Cina, dovranno affrontare, come ha dichiarato la Commissione delle Nazioni Unite contro la tortura, “la tortura o altri trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti”.

Massimo Introvigne (born June 14, 1955 in Rome) is an Italian sociologist of religions. He is the founder and managing director of the Center for Studies on New Religions (CESNUR), an international network of scholars who study new religious movements. Introvigne is the author of some 70 books and more than 100 articles in the field of sociology of religion. He was the main author of the Enciclopedia delle religioni in Italia (Encyclopedia of Religions in Italy). He is a member of the editorial board for the Interdisciplinary Journal of Research on Religion and of the executive board of University of California Press’ Nova Religio. From January 5 to December 31, 2011, he has served as the “Representative on combating racism, xenophobia and discrimination, with a special focus on discrimination against Christians and members of other religions” of the Organization for Security and Co-operation in Europe (OSCE). From 2012 to 2015 he served as chairperson of the Observatory of Religious Liberty, instituted by the Italian Ministry of Foreign Affairs in order to monitor problems of religious liberty on a worldwide scale.

