BITTER WINTER

“Scelta e abbandono di una comunità spirituale”. Un libro di Raffaella Di Marzio

by | Jul 25, 2025 | Documents and Translations, Italian

La studiosa italiana spiega a “Bitter Winter” che la sua ricerca su membri di sei gruppi sfata il mito che l’affiliazione derivi dalla manipolazione mentale.

di Massimo Introvigne

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Raffaella Di Marzio and her new book
Raffaella Di Marzio e il suo nuovo libro.

Raffaella Di Marzio da oltre trent’anni si occupa di ricerca, studio e informazione sul mondo delle religioni e spiritualità minoritarie diffuse sul nostro territorio e nel mondo. Svolge attività di docenza e formazione permanente nell’ambito della psicologia della conversione e deconversione religiosa, della psicologia dei gruppi e della sociologia della devianza applicata all’uso dello stigma di “setta” da parte dei media e dei movimenti antisette.

Ha collaborato alla realizzazione e aggiornamento di tre progetti enciclopedici, tra i quali l’“Enciclopedia delle religioni in Italia”, a cura del CESNUR, ed è membro di due comitati scientifici di riviste accademiche.

Di Marzio è anche direttrice del Centro Studi sulla Libertà di Religione Credo e Coscienza (LIREC), che opera per la promozione e difesa del diritto alla libertà di religione e credo, in dialogo costante e critico con le istituzioni italiane e internazionali.

Autrice di quattro libri e numerosi saggi e articoli, e coautrice di numerose pubblicazioni.

Docente in due Master, presso l’Università Avventista di Firenze e l’Università degli Studi di Bari.

“Bitter Winter” dialoga con Di Marzio sul suo ultimo libro, “Scelta e abbandono di una comunità spirituale. Percorsi di cambiamento e sviluppo personale” (Sesto San Giovanni: Mimesis, 2023).

Se volesse indicare un’idea fondante di questo suo lavoro come potrebbe sintetizzarla?

Nel mio libro ho cercato di dimostrare che la ricerca psicologica sul fenomeno dell’affiliazione e disaffiliazione dai nuovi movimenti religiosi (NMR, molto spesso etichettati come “sette”), può – se risponde ai criteri della metodologia scientifica – davvero individuare quali fattori siano in gioco e in che misura la scelta di aderire, rimanere o lasciare un NMR contribuisca o meno a promuovere lo sviluppo individuale e sociale dell’individuo. La prospettiva del mio lavoro, quella della psicologia della religione, è finalizzata a individuare sia gli elementi liberanti sia quelli limitanti la crescita e la scelta libera in campo religioso.

Perché ha scritto questo libro?

Perché da molti anni sono impegnata nello studio di questo fenomeno, ho cercato di dare con questo lavoro un contributo utile all’interno del dibattito sul grado di libertà che la persona esercita quando decide di aderire o lasciare un nuovo movimento religioso. Per contrastare la posizione di chi considera ogni forma di proselitismo come una forma di manipolazione mentale e ogni conversione a un gruppo religioso minoritario come il risultato di un abuso psicologico, è importante argomentare sempre sulla base di dati raccolti sul campo e letteratura scientifica di riferimento e non di pregiudizi personali.

L’ipotesi interpretativa, che sostiene la natura volontaria e libera della decisione di aderire a un movimento o abbandonarlo, è suffragata dai dati e consolida la posizione critica verso quelle teorie che vedono l’individuo del tutto “passivo” di fronte all’altrui potere carismatico, o alle pressioni che ne limiterebbero la libertà di fuoriuscita.

Di Marzio mentre presenta la sua ricerca a Sapporo, in Giappone, nel 2019.
Di Marzio mentre presenta la sua ricerca a Sapporo, in Giappone, nel 2019.

Quali sono le tematiche principali trattate nel libro?

Il libro è sostanzialmente una riflessione psicologica sul complesso fenomeno dell’affiliazione e disaffiliazione dai NMR che parte dall’esame critico e sinottico delle interviste a ventiquattro persone affiliate e disaffiliate da sei diversi movimenti.

Grazie ai dati raccolti ho potuto cogliere alcuni fattori determinanti della scelta religiosa: i dinamismi psicologici individuali, i processi sociali e le dinamiche relazionali tra membri ed ex-membri, per sottolineare il potenziale trasformativo di queste esperienze.

Nella prima parte del libro vengono illustrati i fondamenti teorici e metodologici indispensabili per comprendere l’approccio prescelto. La seconda parte è dedicata a esporre la metodologia e i risultati ottenuti nell’indagine esplorativa.

Ci sono nel suo libro alcune tematiche che a suo avviso sono poco trattate dalla ricerca?

Io ritengo che un aspetto originale di questo lavoro sia la scelta di intervistare persone disaffiliate dai rispettivi movimenti che, nella maggioranza dei casi, sono rimaste in buoni rapporti con i membri e con la dirigenza dei gruppi, e che testimoniano di aver ricevuto anche molti benefici sia durante l’affiliazione sia dopo, nel senso che il tempo nel quale hanno frequentato il movimento ha lasciato nella loro vita dei frutti positivi che sono maturati nel periodo successivo. Anche le esperienze di coloro che non si ritengono soddisfatti di quanto hanno vissuto nel movimento non evidenziano atteggiamenti di ostilità o rivalsa.

Un altro ambito poco esplorato dalla ricerca in questo settore sono le dinamiche relazionali tra membri ed ex-membri, che, in questo lavoro, sono state rilevate dall’esame delle esperienze dei soggetti intervistati e illustrate nel quinto paragrafo del secondo capitolo.

Come si struttura il testo?

Il testo si divide in due parti, dedicate all’affiliazione e disaffiliazione dai gruppi nominati sopra. Mentre la seconda parte è del tutto inedita, nella prima vengono sistematizzati e ampliati in modo organico e logico alcuni studi già pubblicati, ai quali sono stati aggiunti altri dati ancora inediti.

Quali movimenti sono stati coinvolti in questa indagine?

Ho intervistato 24 soggetti adulti o giovani-adulti, di entrambi i sessi, al fine di rilevare i significati che essi attribuiscono alla loro esperienza, sulla base delle loro ricostruzioni autobiografiche. I soggetti sono affiliati e/o disaffiliati da questi sei movimenti: Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, Damanhur, Chiesa di Scientology, Hare Krishna, Testimoni di Geova e Associazione Archeosofica.

Di Marzio in visita a Damanhur nel 2019.
Di Marzio in visita a Damanhur nel 2019.

In sintesi, a quale conclusione è giunta dopo aver esaminato i dati?

Dall’esame sinottico delle interviste sono emersi, nonostante la diversità dei gruppi presi in considerazione, alcuni elementi comuni, che sembrano confermare gli esiti di un vasto corpus di ricerche in ambito psicologico. In particolare, i dati raccolti sono stati interpretati alla luce del modello multidisciplinare elaborato per lo studio del processo di affiliazione/disaffiliazione, da Lewis Rambo, a di altri contributi e approfondimenti, compresi nel campo della sociologia David Bromley, lei stesso Massimo Introvigne, e altri.

Quali sono i destinatari di questo libro?

I possibili destinatari di questo lavoro sono molteplici, a partire da tutti coloro che sono interessati, a livello personale, culturale e sociale, ad approfondire la conoscenza scientifica di un fenomeno complesso, come quello oggetto di questo lavoro, che coinvolge questioni legate alle dinamiche personali e familiari suscitate dal cambiamento di scelta religiosa, ai conflitti familiari e sociali, e, più in generale, ai diritti umani, alle libertà personali e associative. Il pubblico potenzialmente interessato è ampio, e include innanzitutto i professionisti impegnati nella consulenza psicologica per i quali è indispensabile la comprensione del fenomeno in relazione alla cura di ogni forma di disagio psicologico e la mediazione in casi di conflitti familiari e sociali. Ma possono essere interessati anche docenti, formatori, membri delle istituzioni, giuristi, ecc.

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