BITTER WINTER

Le richieste di asilo di membri della Chiesa di Dio Onnipotente. 1. Le informazioni sul Paese di origine (COI)

by | Jan 23, 2025 | Documents and Translations, Italian

Il concetto di COI è di per sé ambiguo. Tuttavia, le COI più recenti che riguardano la Chiesa di Dio Onnipotente sono spesso migliori e più affidabili di quelle più vecchie.

Di Massimo Introvigne, James T. Richardson e Rosita Šorytė

Articolo 1 di 9.

Persecuted CAG believers gather clandestinely in China. Painting by an anonymous CAG artist.
Fedeli della CDO perseguitati si riuniscono clandestinamente in Cina. Dipinto di un artista anonimo della CDO.

Con l’aumento delle persecuzioni in Cina, come “Bitter Winter” ha ripetutamente documentato, cresce anche il numero di richieste di asilo dei membri della Chiesa di Dio Onnipotente (CDO), un nuovo movimento religioso cristiano duramente represso dalle autorità di Pechino. Fortunatamente, un numero significativo di queste richieste di asilo è accolto. Ma altre sono respinte, per motivi che si ripetono da un Paese all’altro. Nel 2021, abbiamo pubblicato uno studio accademico su queste presunte ragioni che portano a rigettare le domande, cercando di dimostrare la loro infondatezza. Lo ripubblichiamo qui, con alcune variazioni e aggiornamenti.

In generale, il numero di rifugiati in fuga dalla Cina è aumentato notevolmente. La maggior parte di coloro che chiedono asilo sono uiguri o membri di altre minoranze musulmane dello Xinjiang, i cui rifugiati hanno ormai superato i tibetani. In questi casi, tuttavia, le richieste di asilo, pur menzionando la religione, si basano su discriminazioni e persecuzioni subite a causa di una più ampia identità culturale. L’Islam e il buddhismo non sono proibiti in Cina, anche se Uiguri e Tibetani possono essere perseguiti per presunte pratiche religiose illegali o “estremiste”. Ma le leggi penali applicate contro di loro si riferiscono, più comunemente, al “separatismo”, cioè alla difesa dell’indipendenza del Tibet o del Turkestan Orientale (il nome uiguro dello Xinjiang).

La situazione è tuttavia diversa per i cristiani delle cosiddette “Chiese domestiche”, comunità protestanti che non fanno parte della Chiesa delle Tre Autonomie controllata dal governo, l’unico organismo protestante autorizzato a operare legalmente in Cina. Le circostanze sono diverse anche per i membri dei nuovi movimenti religiosi vietati in Cina come “xie jiao”, un’espressione spesso tradotta come “culti malvagi” ma che in realtà significa, fin dal Medioevo, “organizzazioni che diffondono insegnamenti eterodossi”. Sebbene la situazione dei cristiani delle Chiese domestiche sia peggiorata sotto il presidente Xi Jinping, essi hanno goduto per decenni di una limitata tolleranza, a meno che non superassero certe linee rosse e criticassero il Partito Comunista Cinese (PCC). La loro situazione, pur non essendo certo confortevole, non è mai stata così grave come la spietata persecuzione degli xie jiao. Siamo a conoscenza di diversi episodi in cui cristiani delle chiese domestiche sono fuggiti dalla Cina e hanno cercato asilo all’estero, ma sembrano essere centinaia e non migliaia di casi, sebbene anch’essi siano in aumento.

I due movimenti più perseguitati tra quelli etichettati dal PCC come xie jiao sono il Falun Gong e la Chiesa di Dio Onnipotente (CDO). Non siamo a conoscenza di statistiche sui richiedenti asilo del Falun Gong. Tuttavia, sulla base di interviste con funzionari dell’UNHCR (Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) e con avvocati specializzati nella gestione dei casi di rifugiati cinesi in diversi Paesi, riteniamo che i casi di fedeli del Falun Gong possano essere meno numerosi di quelli dei devoti della CDO.

La sede dell’UNHCR a Ginevra. Fonte: UNHCR.
La sede dell’UNHCR a Ginevra. Fonte: UNHCR.

Due di noi sono studiosi di nuovi movimenti religiosi (NMR) e una è una ex diplomatica oggi attivista per i diritti umani. Ci siamo interessati alla Chiesa di Dio Onnipotente a metà degli anni ‘90, dopo che le clamorose (e false) accuse di essere responsabile di gravi crimini, tra cui il brutale omicidio di una donna in un McDonald’s a Zhaoyuan, nello Shandong, nel 2014, l’hanno resa bersaglio di attacchi anti-sette rilanciati dai media di tutto il mondo. In realtà, studiosi occidentali e persino giornalisti investigativi cinesi che scrivevano per media di proprietà del PCC hanno concluso che l’omicidio non era stato perpetrato da membri della CDO. Il PCC, tuttavia, ha usato il crimine come pretesto per una massiccia repressione della CDO. Uno dei risultati dell’incidente è stato che la CDO ha attirato l’attenzione degli studiosi dei NMR, tra cui i sottoscritti.

Introvigne e Richardson hanno partecipato a eventi sulla CDO in Cina organizzati da istituzioni governative e hanno intervistato esponenti anti-sette e agenti di polizia coinvolti nella repressione del movimento. Introvigne e Šorytė hanno intervistato centinaia di rifugiati della CDO e i loro avvocati in una buona dozzina di Paesi diversi. Tutti e tre gli autori sono stati testimoni in casi di rifugiati della CDO, sia oralmente sia attraverso dichiarazioni scritte. Abbiamo anche creato un gruppo Google in cui gli avvocati che rappresentano i richiedenti asilo della CDO possono scambiarsi informazioni e decisioni. E abbiamo incoraggiato la CDO stessa a raccogliere le decisioni in materia di asilo in tutto il mondo. Questo è stato più facile in alcuni Paesi, tra cui l’Italia e la Francia, e quasi impossibile in altri, in particolare negli Stati Uniti, dove la maggior parte dei rifugiati della CDO tratta i propri casi senza chiedere la collaborazione della Chiesa. In ogni caso, il processo di asilo è molto lento negli Stati Uniti e le decisioni su casi della CDO sono meno numerose che in Europa.

Quelle emesse dalle autorità amministrative spesso non includono un esame dettagliato. In alcuni Paesi, le decisioni amministrative sono emesse senza motivazioni (nella semplice forma “l’asilo è concesso”, o negato). In Spagna, dove sono state presentate centinaia di domande di asilo di membri della CDO, solo dal 2020 si è iniziato a esaminarle, a causa del grande lavoro arretrato delle autorità spagnole, che si sono trovate ad affrontare un massiccio e imprevisto afflusso di rifugiati dal Venezuela. Diverse domande sono state respinte per motivi procedurali piuttosto che sostanziali, sostenendo che i richiedenti non avevano compilato qualche parte del modulo di domanda o non si erano presentati ai colloqui previsti, cosa che in alcuni casi era avvenuta a causa della situazione del COVID-19. Gli avvocati hanno fatto ricorso contro tutte queste decisioni negative e sospettano che si tratti solo di un modo rapido per smaltire i casi arretrati.

Mentre in Paesi come la Corea del Sud e il Giappone, noti per concedere asilo a un numero estremamente limitato di rifugiati in generale, la situazione è rimasta negativa (ad eccezione di un singolo caso favorevole nel 2021 a Seul), in altri Paesi i casi più recenti hanno una percentuale di successo più alta rispetto a quelli più vecchi, per ragioni legate a un miglioramento delle COI (Country of Origin Information, cioè i documenti sulla situazione dei diritti umani in un determinato Paese accettati come fonti autorevoli dalle autorità che si occupano delle domande di asilo). È anche vero che, nonostante centinaia di ordini di espulsione in vari Paesi democratici, solo pochi rifugiati sono stati effettivamente deportati in Cina. La maggior parte dei Paesi è riluttante a eseguire gli ordini di espulsione, soprattutto dopo una decisione del 2021 contro la Svizzera del Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura, secondo cui i membri della CDO cui è stato negato l’asilo e che sono stati deportati in Cina sono a rischio di tortura.

Non è nostro scopo discutere la storia e la teologia della CDO, il più grande movimento religioso cristiano in Cina. Le fonti del governo cinese sostengono che ha quattro milioni di membri. Anche se alcuni studiosi ritengono che il numero possa essere esagerato, la situazione in Cina rende impossibile la raccolta di statistiche affidabili. La CDO è stata fondata in Cina nel 1991. Il suo insegnamento principale è che Gesù Cristo è tornato e si è incarnato in una donna cinese, che i seguaci venerano come Dio Onnipotente. Mentre Gesù ha portato la salvezza, Dio Onnipotente sradicherà la natura peccaminosa dei credenti purificati e inaugurerà un regno millenario.

Prima di esaminare i diversi aspetti che portano a decisioni positive o negative, è opportuno chiedersi su quali fonti si basino le autorità amministrative e i tribunali per le loro decisioni. Normalmente nei casi di rifugiati vengono citate le COI ma, come hanno osservato sagacemente alcune delle decisioni stesse, il concetto di COI non è univoco. Le COI dovrebbero essere fonti di informazione su un determinato Paese o su una determinata questione considerate affidabili. Ma come si valuta la loro affidabilità? In alcuni Paesi, il fatto che siano incluse nella grande banca dati online Refworld, gestita dall’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati UNHCR, è considerato fondamentale. In Europa, esiste anche la banca dati dell’EASO, l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo, un’agenzia specializzata dell’Unione europea. Diversi governi pubblicano le proprie COI nelle loro lingue nazionali e talvolta le traducono in inglese per uso internazionale. Sebbene le COI pubblicate dai governi e dalle organizzazioni internazionali intergovernative siano normalmente considerate più autorevoli, in alcune decisioni il termine “COI” è talvolta utilizzato per designare anche opere di studiosi, di note ONG e talvolta di media considerati affidabili, come la BBC o il “New York Times”. Purtroppo, all’indomani dell’omicidio del McDonald, alcuni media di solito seri hanno semplicemente ripubblicato la propaganda cinese, dipingendo la CDO come una “setta” sinistra e violenta.

Propaganda cinese contro la CDO. Da Weibo.
Propaganda cinese contro la CDO. Da Weibo.

Questa situazione complicata genera talvolta risultati paradossali. In Italia, per esempio, agli studenti di un’università romana è stato chiesto, nell’ambito di una “clinica legale”, di preparare relazioni che hanno chiamato COI: raccolte di materiali che dovrebbero aiutare i funzionari dell’immigrazione. Il Tribunale di Roma ha sostenuto la clinica legale e ha stipulato un accordo di collaborazione con l’Università. Nel 2019, questi studenti hanno redatto un rapporto sulla CDO, che purtroppo conteneva gravi errori e un approccio generale ostile alla Chiesa. Si trattava di studenti di una facoltà di legge piuttosto che di un dipartimento di studi religiosi, con una comprensione limitata delle complessità delle religioni cinesi, eppure il loro rapporto, forse perché facilmente reperibile sul web ed etichettato come “COI”, è stato citato in alcune decisioni negative italiane che negavano l’asilo ai rifugiati della CDO. Questo è avvenuto nonostante il fatto che l’agenzia governativa italiana che supervisiona i casi di asilo avesse prodotto COI molto migliori sulla CDO, disponibili anche sulla banca dati europea dell’EASO.

Le prime decisioni sui richiedenti asilo della CDO sono state per lo più negative e basate su COI con informazioni incomplete e spesso errate sulla Chiesa. Le ragioni sono due. In primo luogo, le COI si basano o su studi scientifici o su fonti giornalistiche. Queste ultime, anche quando pubblicate in Occidente, riflettevano per lo più pubblicazioni ufficiali cinesi che cercavano di giustificare la persecuzione della CDO. Per gli studiosi indipendenti, studiare la CDO in Cina, dove è pesantemente perseguitata, è praticamente impossibile. Studi accademici seri sulla CDO hanno iniziato a comparire solo dopo che la Chiesa ha stabilito comunità in Paesi democratici, cioè a partire dal 2015, e sono diventati significativi dopo il 2017, influenzando a loro volta alcuni media di qualità. In secondo luogo, come abbiamo appreso intervistando avvocati coinvolti in procedure di asilo in diversi Paesi, le ambasciate e i consolati cinesi continuano a fornire alle autorità dei Paesi di arrivo dei rifugiati e ai tribunali informazioni ostili sulla CDO.

Anche quando erano prodotte da agenzie governative, la maggior parte delle COI sulla CDO precedenti al 2017 erano inadeguate e talvolta si basavano solo sulla propaganda cinese. Alcune vecchie decisioni francesi citavano COI sulla CDO del 2016 preparate dalle autorità francesi per l’immigrazione (DIDR), che si basavano quasi esclusivamente sulla letteratura anti-sette, prodotta in un Paese in cui le campagne contro le “sette” sono notoriamente più virulente che altrove. Tuttavia, mentre questo rapporto ha avuto influenza nella fase amministrativa, i tribunali francesi spesso lo hanno ignorato e criticato, concedendo l’asilo ai rifugiati della CDO in sede di appello.

A partire dal 2017, tuttavia, la situazione è cambiata. Mentre gli studiosi avevano criticato le COI prodotte nel 2013 e nel 2014 dall’Immigration and Refugee Board of Canada, spesso citate nelle decisioni europee, il Board canadese ha pubblicato nuove COI aggiornate nel 2019, dopo aver consultato i principali studiosi occidentali che avevano scritto sulla CDO.

Il 25-26 aprile 2019, a Ginevra, la Consultazione intergovernativa su migrazione, asilo e rifugiati (CIG) ha tenuto un workshop a porte chiuse sulla Cina incentrato sulle COI sulla CDO e sulla necessità di riformarle. Uno degli autori (Introvigne) è stato invitato a partecipare e a presentare la CDO. Un’analoga riunione della CIG, in cui Introvigne ha nuovamente presentato la CDO, si è tenuta all’Aia nel 2024.

Sempre nel 2019, il Ministero dell’Interno italiano ha pubblicato le sue COI (in italiano) sulla CDO e sulla sua persecuzione in Cina. Un rapporto COI parallelo dello stesso Ministero ha evidenziato come i membri della CDO all’estero siano tenuti sotto sorveglianza e identificati attraverso il riconoscimento facciale, in modo da poter essere arrestati in caso di ritorno in Cina. Nel 2020, il Ministero degli Affari Esteri dei Paesi Bassi ha pubblicato nuove COI sulla Cina, con un’ampia sezione sulla CDO. A partire dal 2019, anche il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha esaminato regolarmente la persecuzione della CDO nei suoi rapporti annuali sulla libertà religiosa.

COI 2019 italiane sulla CDO.
COI 2019 italiane sulla CDO.

Sebbene un credente della CDO vi possa trovare occasionalmente dettagli errati quando è discussa la teologia della CDO, questi documenti più recenti si basano su un serio sforzo di confrontarsi con la letteratura scientifica sulla Chiesa che è ora disponibile. Hanno aiutato molto i rifugiati nei casi di asilo. Al contrario, le COI vecchie e superate hanno spesso portato a decisioni negative, anche se in alcuni casi i tribunali sono stati in grado di criticarle sulla base della letteratura scientifica più recente.

Purtroppo, però, si assiste ancora a decisioni in cui si utilizzano le vecchie COI, si ignorano le nuove COI e si citano informazioni ritenute false sia nelle COI più recenti sia nei testi scritti dagli studiosi, per negare l’asilo ai fedeli della CDO.

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